lunedì 25 ottobre 2021

The Longobardian churches in Capua

Recently, many tourists have wanted to visit the three Longobardian churches located in Capua. These churches are very important from a historical and artistic point of view, but, unfortunately, there is almost nothing left of them.

During a restauration process that involved the three churches, which took place between the end f the 80's and the beginning of the 90's, the religious buildings were covered with plaster.

Nowadays, little and nothing remains of the masterpieces finished by Lombard masters. However, the churches still are enormously attractive and attract tourists and researchers from everywhere.

Generally, the tourist road of these buildings begins with the visit of San Salvatore a corte, the most majestic of the three.

It has been suggested that the name " a corte" to which the three belong could indicate that they originally had been part of a royal palace. Actually, there has never been a real archeological excavation, so the hypothesis has been refuted.

Furthermore, although they were built during the Longobardian period, they preserve almost no trace of that age. By contrast, they preserve remains of other eras, such as the Roman one, the Swabian one or the Norman period.

Did the churches intrigue you? Then keep on reading...

Here are some shots of the three terrific churches...

San Giovanni a corte
(The external facade)


San Salvatore a corte
(The access portal or narthex)



San Michele a corte
(The central apse)


Le chiese a corte della Capua longobarda

Recentemente, diversi turisti hanno esplicitato la richiesta di visitare le chiese di epoca longobarda, site all'interno della cittadina capuana. Le chiese sono importantissime da un punto di vista storico ed artistico, ma purtroppo, non rimane quasi più nulla di quelle che furono un tempo.

Durante un processo di restaurazione che avvenne fra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, una colata di intonaco ricoprì per sempre gli ambienti e le meraviglie che caratterizzavano questi edifici religiosi.

Oggi, resta poco e nulla dei capolavori che svariati maestri longobardi rifinirono. Tuttavia, le chiese serbano ancora grande fascino ed attirano studiosi provenienti da tutta Italia e migliaia di visitatori stranieri.

Generalmente, l'iter capeggiato da una guida o un accompagnatore turistico parte dalla più maestosa delle tre: la chiesa di San Salvatore a corte.

La denominazione a cui le tre fanno capo, ossia "a corte", indicherebbe la loro precedente appartenenza al palazzo dei principi. Tale notizia è stata smentita tempo fa: in realtà, non vi fu nessuno scavo archeologico, la definizione "a corte" sembra essere stata adottata più per tradizione che per qualche ragione storica.

Inoltre, sebbene siano state costruite in epoca longobarda, non conservano quasi più nessuna traccia di quell'età. Al contrario, ritroviamo resti di epoca romana, normanna o sveva.

Volete saperne di più riguardo tali chiese? Continuate pure a seguire il blog.

Vi lascio qui sotto alcune foto da me scattate, giusto per introdurvi allo splendore che le contraddistingue.


San Salvatore a corte
(porticato d'accesso)










San Giovanni a corte
(Facciata esterna)

                                                                                  





San Michele a corte
(interno con abisde centrale)


                                                                                                                                      

mercoledì 14 luglio 2021

La cathédrale de Capoue, une introduction à un petit aprofondissement artistique

La cathédrale de Capoue, ègalement connue sous le nom de cathédrale de Santissima Annunziata, est le bâtiment de la ville le plus rénové.

Elle est consacrée aux saints Stefano et Agata. Avant la destruction de l'ancienne Capoue, Saint Germano, en effet, apporta, de retour d'un voyage à Costantinopoli, à Santa Maria Capua Vetere, les reliques des deux saints: le sein de Sant'Agata et l'avant-bras de Santo Stefano.

Une structure archaique a donc été érigée dans la ville de l'ancienne Capoue, dédiée aux deux saints.

En 800, l'ancienne Capoue a été détruite par les Sarrasins et le peuple a voulu édifier la meme structure religieuse, dans la ville de la nouvelle Capoue.

En 991, Papa Giovanni XIII visite l'église le 15 aout, le jour où on célèbre la Santissima Annunziata. De là, la consacration à la sainte.

L'église a été fondée en 856, par la volonté de l'éveque Landulfo.

Pour ce qui concerne la structure interne: initialement, il s'agissait d'une structure de petite taille. Elle a été construite pendant l'époque des longobards, cela est possible pour deux raison. Tout d'abord, les longobards avaient bati plusieurs travaux de génie à Capua, parmi lesquels, aussi le Castrum Lapidum.

Deuxièmement, au cours de la période dont on parle, on batissait les églises et en meme temps aussi les clochers qui les bordaient.

Le clocher était l'emplacement de la cloche et aussi une tour de guet. 



Il Duomo di Capua- approfondimenti

Il Duomo di Capua, anche noto come la cattedrale della Santissima Annunziata, è il luogo di culto principale della città, come accennatovi in precedenza. Si tratta dell'edificio capuano sottoposto al maggior numero di rifacimenti.

La cattedrale è consacrata ai Santi Stefano ed Agata, patroni della città . Prima della distruzione dell'antica Capua, ad opera dei Saraceni, nell'800, San Germano, difatti, portò con sé da un viaggio a Costantinopoli, nell'attuale Santa Maria Capua Vetere, le reliquie dei due santi: la mammella di Sant'Agata e l'avambraccio di Santo Stefano.

Fu, quindi, eretta nell'arcaica Capua una struttura dedicata alle due figure. Dopo l'800, la popolazione replica l'edificio religioso a Capua Nova, l'attuale Casilinum.

Nel 991, in data 15 agosto, giorno dedicato a Sant'Annunziata, il papa Giovanni XII si reca in visita presso la basilica, di qui la successiva intestazione alla santa. La chiesa fu fondata nell'856, per volere del vescovo Landulfo.

Per quanto concerne lo scheletro interno, questo è inizialmente di dimensioni ridotte ed è affiancato da un campanile di modesta altezza. 

La chiesa risale all'epoca longobarda. Ciò è deducibile dal fatto che i Longobardi, giunti a Capua, diedero il via all'erezione di diverse opere d'ingegneria, fra cui il Castrum Lapidum (Castello delle pietre). Inoltre, sappiamo che in tale epoca, le chiese erano quasi sempre costruite contemporaneamente allo stesso campanile che le affiancava.

Il campanile svolgeva la doppia funzione di alloggiamento della campana e di torre di avvistamento.

Nella parte inferiore del campanile, realizzato in tufo, sono presenti delle feritoie, ossia delle finestrelle da cui gli arcieri facevano scoccare le frecce dai loro archi, per difendersi dai nemici.

Lo stesso campanile fu ornato con blocchi riportanti iscrizioni splendide o immagini pagane (grifone con armonica, mezzo busto di gladiatore e busto di donna).

Lo spazio interno è diviso in tre navate, fiancheggiate da una serie di colonne, queste non sono altro che elementi di spoglio provenienti dall'anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere.

In epoca normanna, la struttura è ampliata e ad essa è aggiunta un quadriportico.


venerdì 4 settembre 2020

Il Cristo Deposto di Matteo Bottiglieri

Inauguro la sezione artistica italiana con una delle opere d'arte più belle di Capua: Il Cristo Deposto dello scultore Matteo Bottiglieri.

La statua è parte di un trittico comprendente il Cristo Velato, conservato alla cappella di San Severo, a Napoli, e il Cristo morto, situato all'interno del santuario di Santa Maria delle grazie, a Procida.


Il Cristo deposto del Bottiglieri (artista salernitano vissuto nella prima metà del 700)è espressione della corrente denominata barocco napoletano. 
Il barocco napoletano aveva, fra i suoi parametri, l'utilizzo di sgargianti decorazioni marmoree e sarà, difatti, il marmo il principale materiale utilizzato per fissare in scultura sia il Cristo velato di Sammartino sia il Cristo deposto di Bottiglieri.

La statua è conservata nella cripta sotterranea del Duomo di Capua, principale luogo di culto dei cittadini del piccolo centro.
Il freddo marmo ben si abbina all'espressione statica di un Cristo che si è fatto umano, per rendersi quanto più vicino a noi. Non mostra cenni di dolore, né di estati, è semplicemente un uomo che accetta la morte, come fine dell'esistenza. 
Proprio in questo suo sereno abbandono, sta la grandezza di Bottiglieri: Cristo, il salvatore, colui che ha dedicato la sua vita alla salvezza dell'umanità, si fa infine egli stesso uomo, per rendersi eguale a coloro che sono stati suoi devoti.
L'assenza di particolari segni di dolore o gioia riesce nell'intento di comunicare un uomo come gli altri, sceso sulla Terra per propagare amore.




Tutt'altra storia quella raccontata dal Cristo Velato, un'immagine di un Cristo sofferente, che trasmette l'immane sofferenza provata in seguito alla sua crocifissione.
Gli spettatori rimangono ancora oggi sbalorditi dinanzi a un dolore così ben rappresentato.
Il velo di marmo creato da Sanmartino è così abilmente manufatto da aderire perfettamente alle forme del corpo che ricopre. Di qui, la leggenda secondo la quale, il committente dell'opera, Raimondo Di Sangro, alchimista, avrebbe svelato il segreto alchemico allo scultore campano. 
Il popolo narra di un vero velo che l'artista avrebbe reso di marmo, attraverso un processo di magia e scienza fuse assieme.

Ultimo elemento del trittico è il Cristo morto, realizzato da Carmine Lantriceni.
Anche per quanto riguarda questa statua, v'e' una leggenda popolare che racconta come tale opera sia stata frutto della rabbia di un carcerato. In realtà, in tale leggenda, si cela un pizzico di verità.
L'autore del capolavoro era, come già anticipato, Lantriceni, uomo dal carattere scontroso che finì in prigione, per un breve periodo di tempo, per aver dato una martellata ad uno dei suoi aiutanti che aveva sbagliato una bozza.
Il Cristo morto è ancora oggi fonte di grande ammirazione, anche qui la sofferenza è ben illustrata, da tanto da fa ritenere, per secoli, agli isolani di Procida che solo un prigioniero del carcere dei Borbone potesse avere tanto dolore nell'animo da essere capace di trasferirlo su una scultura.
L'opera fu ordinata dalla Congrega dei Turchini di Procida, per avere un'immagine devozionale da portare in processione che potesse simboleggiare la loro magnificenza.


venerdì 24 luglio 2020

Le cierge pascal de l'évêque Erveo, conservé à la Cathédrale.

Le cierge pascal de l'évêque Erveo, conservé à la Cathédrale, remonte au début de l'onzieme siècle.

La bougie est ornée d'incrustations polychromes et d'éléments comme des figures humaines ciselées.

Le sommet de la bougie est couvert d'une série de statuettes représentant Atlas.

Dans la partie au-dessous du sommet, il y a des marqueteries en spirale. Le marbre de la section suivante est sculptée avec des histoires tirées de l'évangile qui racontent la résurrection du Christ.

La deuxième portion de la bougie représente la Procession de Pâques. En arrière-plan, il y a un grand sarment de vigne.



La dernière partie du cierge présente un riche sarment de vigne.



Entre les trois sections de la bougie, on peut admirer des oiseaux qui picorent.




giovedì 25 giugno 2020

Appunti letterari

Chi è Matilde Serao?

Matilde Serao è stata una scrittrice e giornalista italiana, di origini greco-napoletane. Prima fondatrice di sesso femminile di un quotidiano: il corriere di Roma e autrice di svariate opere, fra cui Il Ventre di Napoli. (Voce da approfondire)